Come è nata l’idea?
La Provincia di Treviso, con molta lungimiranza, 12 anni fa ha sviluppato il Progetto Green Schools che coinvolge gli Istituti Superiori Statali della provincia in una competizione con attività di studenti, docenti, personale scolastico e dirigenziale per un impegno concreto volto alla riduzione di CO2 e alla condivisione di valori educativi ed ambientali.
L’I.S. Giorgi Fermi partecipa al concorso fin dalla prima edizione e ogni anno l’Energy Team cerca nuove idee per raggiungere gli obiettivi richiesti.
Quest’anno, abbiamo pensato di sfruttare un’area sottoutilizzata della scuola, e interpretare la diminuzione di CO2 non solo come riduzione dei consumi ma anche come riduzione della CO2 presente nell’aria (e chi meglio delle piante lo sa fare). Agli ingredienti per un nuovo progetto è bastato aggiungere alcune idee covate da anni da alcune insegnanti e così… è nata la spirale delle erbe aromatiche e l’aiuola per gli insetti impollinatori.
L’area scelta, un cortile interno della sede di via san Pelajo non utilizzato, situato proprio dietro al televisore della provincia di Treviso che mostra i consumi dell’istituto, ha permesso subito di considerare l’importanza di un terreno con avvallamenti e non in piano per la diversificazione degli ambienti. Il terreno sconnesso di un prato permette infatti la creazione di microhabitat che favoriscono la biodiversità in quanto diversifica i fattori abiotici (umidità, luce, temperatura, ecc). Ogni avvallamento, quindi, potrà ospitare specie di piante diverse e offrire rifugi diversi per gli organismi che vivono nel terreno (lombrichi, millepiedi, ecc.).
Un’altra cosa importante progettata in fase di pianificazione è stata la creazione di un percorso pedonale. In un prato uno dei fattori limitanti alla diversificazione delle specie di piante (e quindi di insetti) è il calpestio. Il passaggio frequente seleziona drasticamente le piante che fanno fatica a sopravvivere alla pressione con conseguente rottura dei fusti erbacei: il risultato a lungo andare è un terreno brullo e privo di copertura vegetale.
Per questo motivo si è deciso di realizzare un percorso pedonale ad anello che permetta di usufruire del giardino, senza calpestare tutta l’area.
Il percorso è stato interamente realizzato dal Comitato Genitori dell’Istituto Giorgi Fermi, i piastroni sono stati gentilmente donati dalla ditta Favaro1.
Come è stata realizzata la spirale e perché ha quella forma e inclinazione?
La forma della spirale, l’altezza e il declivio sono tutti fattori che favoriscono il drenaggio.
Le erbe aromatiche sono piante che sopportano alte temperature e periodi siccitosi, ma soffrono il ristagno idrico che porta a marciume radicale. Per questo motivo la spirale è stata riempita con sabbia molto grossolana e sassi con sopra un terreno leggero specifico per erbe aromatiche. I mattoni sono stati collocati prima all’interno di uno scavo (circa 30 cm di profondità) e poi in superficie con la tecnica del muretto “a secco”.
Il lavoro di scavo, la pulizia dei mattoni e la posa in opera, sono stati interamente realizzati dagli studenti dell’Energy Team delle classi 2C, 3COD e 4COD; il Comitato Genitori ha fornito la sabbia e una parte dei mattoni, i restanti mattoni (tutti rigorosamente di recupero) sono stati donati dalla Scuola Edile di via San Pelaio, con la quale, grazie a questo progetto, abbiamo creato una bella collaborazione che speriamo possa durare anche in futuro.
Le piante aromatiche che hanno riempito la spirale, sono state gentilmente donate dalla ditta Bardin Garden Store, e sono: Lavanda, Calendula, Origano, Timo, serpillo, Finocchio, Salvia, Dragoncello, Camomilla, Santoreggia, Maggiorana, Erba cipollina, Prezzemolo e Coriandolo. Abbiamo anche salvato un vecchio rosmarino presente nel cortile, grazie al contenimento svolto dall’expertise del prof. Ruggiero, new entry dell’Energy Team di quest’anno.
Nel mese di febbraio si è dato inizio allo scavo della spirale delle erbe aromatiche: l’Energy Team ha potuto dare sfoggio della sua potenza, per arrivare a 30 cm di profondità, che sembra poco a dirlo, e invece non è così semplice. Superato l’ostacolo dello scavo, seguito dalla posa del tessuto e della sabbia, abbiamo intrapreso un lungo, lungo, lungo periodo di pulizia dei mattoni, che abbiamo voluto fossero rigorosamente di recupero. Una volta collocati i mattoni, la spirale è emersa in poco tempo tra il mese di febbraio e di marzo. In aprile abbiamo avuto la piacevole visita al nostro giardino della Scuola Edile, preziosa collaboratrice in questo percorso.
Ad aprile è stata creata l’aiuola per gli insetti pronubi, cioè tutti quegli insetti che, nutrendosi del nettare dei fiori, trasportano il polline di fiore in fiore permettendo l’impollinazione. Tra questi molto conosciute sono le api e le farfalle, meno noti, ma non per questo meno importanti, sono altri Imenotteri come i bombi, le vespe e le formiche; Lepidotteri, oltre le farfalle diurne anche quelle notturne; Ditteri come i Sirfidi; Coleotteri, come Oxythyrea sp e Stenurella melanura, ecc.
Per favorire e incrementare la biodiversità è sempre necessario porre l’attenzione non solo sulle piante che offrono nutrimento per gli insetti adulti, ma anche su quelle per le loro larve. Tali piante sono dette nutrici in quanto su di esse vengono deposte le uova e di esse si nutrono le larve che ne fuoriescono. Affinché però la larva possa completare il ciclo vitale è necessario che il prato venga sfalciato uno o massimo due volte all’anno.
La bordura in metallo e la lavorazione del terreno di questa aiuola sono stati opera del prof. Salchner e degli alunni dell’Energy Team.
L’utilizzo di questo spazio e la gestione diversificata delle varie aree in esso presenti sono stati realizzati con l’avallo della Provincia di Treviso e all’interno del progetto Green Schools da essa promosso. Il cartello “Area a sfalcio differenziato” è stato fornito dal Comune di Treviso promotore dell’iniziativa omonima in molte aree comunali.
A maggio è seguita un’altra fase importante, e cioè lo scavo per l’irrigazione localizzata. L’irrigazione localizzata è un sistema in grado di somministrare quantitativi adeguati di acqua alle piante depositandosi o sulla superficie del terreno oppure direttamente alle radici delle piante. Con questo tipo di irrigazioni si evitano i ristagni idrici e non vengono irrigate le foglie, evitando il rischio di marciume radicale o di “bruciatura fogliare”. Nello specifico si è preferito un’irrigazione capillare a goccia e a nebulizzazione per migliorare la capillarità e la personalizzazione per ogni piantina con un risparmio cospicuo di acqua nella fase irrigua.
La programmazione WiFi consente di intervenire sulle modalità e sui tempi d’irrigazione in ogni momento, anche senza la presenza in zona, grazie alla rete, garantendo un pronto intervento nel caso di pioggia imprevista e copiosa o di una bolla di calore.
L’impianto d’irrigazione è stato realizzato dagli alunni dell’Energy Team della 4BMT e della 5AMT sotto la supervisione del prof. Vicedomini. Il sistema WiFi e il software sono stati implementati dal prof. Rosa Donati.
Tra gli scopi didattici di questo progetto (ad esempio educare gli alunni a prendersi cura delle aree esterne e accrescere il senso di appartenenza alla scuola e al territorio; educare tutta la comunità scolastica alla valorizzazione delle specie spontanee, che favoriscono la biodiversità; educare gli alunni alla gestione sostenibile delle risorse idriche e al riciclo dei materiali) vi è anche quello di potenziare le attività didattiche previste nel laboratorio Green Lab con la realizzazione della serra per la coltivazione idroponica, utile per l’indirizzo di Biotecnologie e di Energia, e in contemporanea potenziare le attività didattiche dei laboratorio di Chimica con l’estrazione degli olii essenziali dalle erbe aromatiche.
Una considerazione che è stata fatta nella realizzazione è stata sottolineare l’Importanza del legno morto per la biodiversità. Gli alberi morti, le ceppaie, i rami caduti offrono rifugio e nutrimento per le larve di alcuni insetti impollinatori e per gli insetti xilofagi (che si nutrono di legno). Spesso quest’ultimi insetti vengono visti come animali nocivi, ma in natura svolgono un ruolo fondamentale perchè degradano le componenti legnose morte e riciclano la sostanza organica reimmettendola nel ciclo della materia. La loro presenza, inoltre, richiama uccelli che di essi si nutrono, come i picchi, facendo così diversificare le catene alimentari.
Il cortile è stato fornito di QR-code, creati da Elia Niero, membro dell’Energy Team, grazie ai quali è possibile conoscere maggiori informazioni sulle specie vegetali e sulla biodiversità presenti.
E il prossimo anno? Questo nuovo spazio andrà arricchendosi di nuovi elementi come una panchina, piante da ombra, un cartellone esplicativo, un armadietto per attrezzatura da giardinaggio, un sistema di compostaggio.
Questo nuovo cortile è stato inaugurato il 23 maggio, alla presenza della nostra dirigente, professoressa Giuliana Milana, del vicesindaco di Treviso, Alessandro Manera, che ha anche delega alla sostenibilità ambientale, del consigliere provinciale Raffaele Freda, delegato all’edilizia scolastica, della dottoressa Anna Barp, responsabile del servizio Ufficio verde urbano, e di studenti, personale e genitori che hanno partecipato a questa avventura.
Un grazie a tutti quelli che in qualche modo hanno partecipato al progetto!